venerdì 30 dicembre 2011

Raven MotoCycles: la Guzzi al contrario

Quando si discute di architetture motoristiche i motociclisti si lanciano nelle idee più balzane, improvvisandosi tutti grandi ingegneri. Tutti hanno in mente un progetto geniale, tutti sono convinti di poter creare qualcosa di unico, di mai visto, ma nella stragrande maggioranza dei casi si sbagliano.
C’è chi, poi, non solo ha delle idee creative in testa, ma le mette anche in pratica, e uno di questi è Jeff Gundlach autore della bella moto che vi mostriamo oggi, la Raven MotoCycles, una special artigianale costruita in cantina, spinta da un motore Moto Guzzi ruotato di 90 gradi. Sì avete capito bene, una Guzzi col motore longitudinale, che contravviene alle regole storiche del marchio lariano.

RAVEN MOTOCYCLES
Ad essere del tutto sinceri, non vorremmo rompere le uova nel paniere a Jeff, ma chi scrive ricorda chiaramente di un’altra Special, costruita in italia negli anni novanta, realizzata attorno a un motore Guzzi ruotato di 90°. Non sarebbe giusto però rubare la scena alla Raven e quindi dedichiamoci ad essa.
Negli intenti del costruttore la moto non sarebbe dovuta essere né un custom, né un bobber, né una cafè racer. Jeff voleva una moto con un look classico, retrò, che avesse una personalità inconfondibile.
La Raven è stata fatta tutta in casa da Gundlach, il quale ha utilizzato un approccio molto convenzionale, che potremmo definire di stampo modellistico. Non avendo a disposizione apparecchi sofisticati, infatti, Jeff è partito da un foglio bianco sul quale ha disegnato la sua moto, per poi passare a costruirne un modello in scala 1:1 in legno.

Verificati gli ingombri, il modello è servito a Gundlach per realizzare le dime di saldatura per il telaio vero e proprio, che sarebbe stato un semplice monotrave superiore. Dopodiché ha realizzato una nuova scatola per il cambio, che sarebbe stato collocato dietro al motore, la quale avrebbe dovuto supportare anche il forcellone.
Per facilitarsi un po’ il lavoro, Jeff ha utilizzato un forcellone recuperato da una Honda 350 del 1968, moto che ha donato anche la forcella, i freni, le ruote e le piastre di sterzo, tutti ricambi facilmente acquistabili nei mercatini. Il motore, come detto, arriva da una Moto Guzzi Ambassador 750 del 1971, mentre per il cambio Jeff ha scelto un robusto ricambio Norton a 4 marce. I due sono collegati da una primaria a catena e la frizione monodisco a secco incorpora al suo esterno la corona della primaria. Il pignone della trasmissione finale è curiosamente montato in mezzo, tra frizione e cambio, quindi sarebbe interessantissimo vedere come è costruito.
Tutto il resto della moto è stato fatto in casa da Gundlach, compreso il singolare serbatoio in due sezioni tubolari.

La moto allo stato attuale è quasi finita e Jeff presto la porterà presso il dipartimento della Carolina del Nord della motorizzazione per i test necessari ed ottenere un numero di telaio e una targa. Nelle sue intenzioni c’è il desiderio di costruire al massimo cinque motociclette l’anno, (le leggi della Carolina fissano in 5 unità il massimo di pezzi da costruire per non dover richiedere lo status di costruttore professionista) su ordinazione e con la possibilità di scegliere la cilindrata tra 750, 850 e 1000. C’è già un prezzo indicativo di vendita, che è attorno ai 25.000 dollari.
Tra l’altro, come vedete dalle foto, negli intenti futuri di Gundlach, ci sarebbe una seconda moto spinta da un motore monocilindrico, fatto privando di un gruppo termico un V2 Guzzi.

FONTE: www.omnimoto.it

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